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Le due Coree, separate all'altezza del 38° parallelo da una invalicabile barriera di filo spinato, bunker e campi minati, sembrano l'ultimo baluardo della Guerra fredda: al Sud capitalista, democratico ed economicamente prospero si contrappone un Nord totalitario, isolato e povero, dove il potere si trasmette in modo dinastico. Pur condividendo sostanzialmente con la gemella capitalista del Sud la stessa lingua, le medesime tradizioni gastronomiche e la stessa storia fino al 1945, la Corea del Nord sembra aggrapparsi con uno zelo disperato a dottrine e regole fuori dal tempo, se non addirittura assurde. Ciò nonostante, le due Coree stanno sperimentando negli ultimi anni un cauto processo di avvicinamento: il Nord ha cessato di considerare i sudcoreani come nemici da combattere, e il Sud ha attenuato il suo viscerale anticomunismo. Che cosa è successo? La Corea del Nord non è più considerata una minaccia? La riunificazione è diventata un obiettivo possibile e condiviso? E quale importanza rivestono questi movimenti per gli equilibri politici mondiali? Esaminando testimonianze, dati e ricerche attinte alle più autorevoli fonti internazionali, l'autore delinea un quadro vivo e completo della realtà e della storia di entrambi i paesi, illustrando i cambiamenti avvenuti negli ultimi vent'anni, le principali dinamiche in gioco e i possibili scenari futuri.